2021 | Lettera dalla presidente
Cari sognatori,
se siete qui da un po’ sapete che ogni anno faccio una raccolta fondi per recuperare alcune delle spese che ho sempre sostenuto per avere il nostro sito internet (per la cronaca, senza mai coprire interamente la cifra).
Quest’anno le cose sono cambiate, siamo diventati grandi ed è nata finalmente l’associazione.
A qualcuno forse può non importare molto, ma ha significato portare un progetto del tutto informale (un gruppo Facebook, un sito internet a sé stante) a divenire ufficiale e questo ci permette di fare molte più cose.
Ci permette di raccogliere i fondi in modo più trasparente, infatti non invierete più denaro al mio paypal personale ma a quello dell’associazione, che è non-profit e pubblicherà il suo bilancio.
Ci permette di parlare con le istituzioni ed i professionisti. Adesso, per esempio, stiamo mettendo in contatto professori universitari tra loro in modo che le ricerche sul maladaptive daydreaming siano coordinate e non casuali e ripetitive.
Ci permette di avere una maggiore autorevolezza, e quindi essere presi seriamente quando diciamo: “Ci sono persone che non riescono a smettere di fantasticare e soffrono per questo”.
Ci permette di crescere, fare più progetti, raggiungere sempre più persone grazie alla visibilità che stiamo ottenendo. E ciò significa aiutare molte, moltissime altre persone che non sanno cosa fare, che pensano di essere le uniche e si vergognano di avere un problema.
Ho ricevuto moltissimo sostegno emotivo da tanti di voi, tanti ringraziamenti e l’impagabile soddisfazione di vedere alcuni di voi crescere, prendere in mano la propria vita, prendere decisioni importanti come andare in terapia o lavorare seriamente sulla propria autostima.
Sono momenti che mi resteranno nel cuore (sì, sono sentimentale) e mi hanno motivata ad andare avanti.
Oggi vi chiedo di credere in questo progetto e di associarvi, dando in questo modo un aiuto concreto al gruppo. La quota associativa è davvero piccola, per quest’anno 10 euro (fate voi i paragoni: una pizza e cocacola, un caffè al mese, un paio di spritz).
Perchè?
Perchè l’associazione è senza scopo di lucro ma ha numerosi costi, ed esiste grazie al lavoro di innumerevoli ore (innumerevoli), di lavoro volontario mio, delle ragazze che moderano il gruppo e che compongono il consiglio direttivo, e di altri che hanno collaborato anche senza avere un ruolo ufficiale. Tutto quello che vedete e che appare semplice, richiede impegno: sito internet, area riservata, video informativi, qualcuno che risponde alle mail, ai messaggi e ai vostri post con regolarità, professionalità e calore.
Se vi può sembrare che non vi serva essere soci, vi state dimenticando che avete già usufruito di ciò che l’associazione ha offerto gratuitamente: informazioni, supporto, strutture dove connettersi gli uni con gli altri.
Il nostro progetto è nato grazie alla spinta di Facebook, che offre spazi comuni da usare come si desidera, perciò è molto semplice entrare nel gruppo e ricaricare le pile e tornare nel mondo più sereni.
Ed è gratis. Ma lo è davvero?
E’ una multinazionale con un giro d’affari da miliardi di dollari, pensateci: non può essere gratis. Vive di pubblicità e vende i dati delle persone. L’associazione non può e non vuole fare questo e quindi i costi, invece di essere nascosti, sono visibili.
Quindi, se volete fare la vostra parte e restituire un po’ di quello che avete ricevuto, è la vostra occasione!
Noi, in cambio, ci stiamo impegnando a creare un valore aggiunto rispetto a quanto c’è su Facebook.
Un forum dove si può partecipare in anonimato e moderato in modo più professionale, dove proponiamo settimanalmente degli spunti.
Trovate contenuti speciali ed articoli, trovate degli incontri per andare oltre alla fase “ho scoperto di avere un problema” e iniziare ad impegnarsi sul serio per prendere in mano la propria vita.
Abbiamo in progetto laboratori e corsi utili a chi ha il maladaptive daydreaming.
In realtà queste sono le idee che sono venute in mente a noi, ma ci servono anche le vostre: cosa vi piacerebbe? Cosa vi aiuterebbe a gestire meglio la vostra vita?
L’associazione è un progetto aperto che può svilupparsi in molte direzioni.
Infine vorrei parlarvi di un’ultima cosa, che però è davvero importante e a cui tengo molto.
Se volete, se non avete tempo o altro, potete pagarci la quota associativa o fare una donazione in virtù di quello che avete già ricevuto e vi ringraziamo.
Quello che mi piacerebbe veramente, invece, sarebbe che l’associazione diventasse un progetto condiviso. Io la definisco un contenitore dentro il quale c’è moltissimo spazio.
Ho sentito molti del gruppo negli anni rimpiangere di non sentire di avere un posto nella società. Ho sentito dire che il mondo è un posto ostile, dove i talenti non vengono riconosciuti, le persone con una sensibilità spiccata, introverse o fragili vengono isolate. Che ci si sente soli e non si sa con chi parlare. Le giornate sembrano una serie infinita di obblighi a cui non si riesce a dare un senso.
Che in una società malata, i sani sono pazzi, si dice.
Questa è la percezione del mondo che ha una persona che soffre, ed è stata anche la mia nei momenti più bui.
Non possiamo cambiare il mondo intero, ma un pezzettino sì.
Questa associazione è uno spazio per essere se stessi e per iniziare ad essere protagonisti.
I vostri talenti sono richiesti.
Le vostre riflessioni ricercate.
Il vostro ascolto apprezzato.
La vostra creatività ambita.
Non ponete confini alle idee, pensate in grande. Poi ci metteremo a ragionare su come fare nel concreto o come incamminarci in una certa direzione.
Ci sono tanti scrittori: proponete una raccolta di racconti collettiva da far pubblicare. Una mostra d’arte o di fotografia per gli artisti. Un laboratorio in cui impiegate una vostra competenza che può tornare utile agli altri soci. Un incontro nella vostra città, quando saremo fuori dalla pandemia. Impiegare i vostri talenti e non sprecateli nella fantasia. Articoli per il blog, contenuti per il forum, eventi nelle scuole, idee per il sito, collaborazioni per gestire i social.
Pensateci.
Vi aspetto a bordo.
Un affettuoso saluto.
Valeria