Bullismo e Maladaptive Daydreaming

Quando le differenze fanno paura

Ma come ti sei vestita?

Ma ti sei vista?

Guarda quanto è ridicola.

Ehi balena ci passi?

Sei stupido.

Sei un ritardato.

Ma chi pensi voglia stare con te deficiente.

Tornatene al tuo paese.

Illusa, scendi dalle nuvole.

Purtroppo potrei riempire pagine e pagine di frasi e parole che, chi non sa accettare le differenze, potrebbe usare per porre l’accento su quello che “lui” o “lei” reputa un difetto, quando invece è solo una differenza.
Sempre più spesso il non accettare le diversità e il sapersi adattare ad esse porta ad una ostilità, che frequentemente sfocia in violenza, a volte fisica, altre volte psicologica, ed in alcuni casi anche ad entrambe contemporaneamente.

Sembra davvero strano che si debba parlare ancora della paura delle differenze, dopo le innumerevoli lotte e leggi che sono state fatte per tutelare la libera espressione di pensiero e dell’essere. Ma, vi prego di passarmi il termine, “la madre dei cretini è sempre incinta”, si dice.


È vero, molte volte dietro al bullismo o al pregiudizio di chi lo manifesta, si nasconde un malessere oscuro; di sovente ciò è il risultato del fatto che, chi ne è artefice, in passato ne sia stato vittima, oppure ad oggi ancora lo sia.
In altri casi può esserci un disagio interiore, magari “il carnefice” sta lottando contro impulsi o sentimenti che non sa decifrare, oppure è un modo per nascondere se stesso e i suoi scheletri.
Triste a dirsi, per alcuni è un orribile passatempo. Confortante è sapere che:

Il bullismo è un comportamento che si impara, e qualunque cosa imparata si può disimparare.

Dott. C. Sally Murphy

Avere la convinzione che anche i bulli possono smettere di essere tali e vederli nell’ottica sopra citata, può sicuramente aiutare le loro vittime a ridimensionare la paura che questi incutono.

Pensare di essere solo l’oggetto di sfogo di una mente instabile, può indubbiamente in qualche modo farci sentire meno sbagliati, ma anche se questo può essere un primo passo per non considerarsi strani, sicuramente non è la soluzione.

Come Mder ho avuto la triste esperienza di essere oggetto di questa triste forma di violenza e anche se al tempo in cui la vissi, la parola bullismo non era ancora entrata nei nostri vocabolari; le mie ferite hanno lo stesso nome delle lesioni causate oggi dal noto bullismo.

Malauguratamente tanti altri Mders come me, hanno le cicatrici addosso causate da questa disumanità.

Potremmo parlare o scrivere per ore, filosofeggiando o psicanalizzando, il perché tante persone danno sfogo a forti sentimenti di disagio tramite la violenza.

Altrettanto tempo lo potremmo trascorrere chiedendoci come mai l’essere umano, riesce ad arrivare ad un livello così basso di comportamento. Ma credo che ai fini del non sentirsi strani perché diversi, serva a ben poco.

Non darò nessuna formula magica per uscire dal circolo vizioso del “strano perché considerato diverso e quindi non adatto”, e dei tanti annessi e connessi.

Perché non la conosco e perché ancora mi devo convincere di questo:

Ricorda che tu vali, forse il bullo vuole farti sentire inutile, vuole farti credere che meriti quel trattamento, ma il tuo giudice non è lui, comportandosi in quel modo, è il bullo a dimostrare di valere poco.

Un carissimo amico

Tanti Mders come me sanno bene cosa significhi rifugiarsi in un mondo parallelo, per cercare di curare la ferita della diversità.

Ad oggi per me è una lotta continua, non ascoltare quella voce suadente, che ti invita calorosamente ad entrare in quel mondo magico, dove tutto è fatto su misura per farti sentirti bene.

È davvero difficile uscire dal l’illusione che ti offre quel cosmo.
Lì in quell’universo si ha il potere di essere incriticabili, invincibili e temibili per intelligenza e bellezza.
Non mi dilungo, perché so che in tanti siete perfettamente in grado di leggere tra le righe, i sentimenti che questa illusione porta.

Mentre si è sul pianeta magico, ogni problema scompare, ma cosa succede quando con violenza si viene catapultati nella realtà?
Quando ci si trova davanti a un genitore che non sa riconoscere il valore del proprio figlio o interpreta in malo modo lo stare “con la testa tra le nuvole”?
Come affrontare un compagno di scuola che ci considera stupidi per una visione della vita alternativa?
Oppure tutte le volte che ci ritroviamo davanti ai nostri fallimenti, perché non si era concentrati a portare avanti i nostri obiettivi?
Cosa succede a non avere la determinazione di affermarsi,  di far valere un diritto, di difendersi, perché si sente il peso della colpa di essere stati da un’altra parte?
O sentire quella orribile vocina che ti dice: “Ti meriti di essere trattata così, non fai nulla, sei sempre persa nei tuoi sogni”?

Succede che ti convinci sempre di più di essere diversa e quindi sbagliata.
E per trovare conforto rinizi a fantasticare e piano piano si diventa come quel criceto in gabbia, sulla sua ruota.
Sicuramente non è la regola, ma credo che molti Mders come me, lottino contro questi sentimenti.

Allora cosa fare?

Credo sia importante iniziare a capire che diverso non vuol dire sbagliato, so che lo sto ripetendo all’infinito, ma sento davvero il bisogno di non dimenticarlo e sinceramente non so articolarlo in altro modo. Credo serva convincersi che ci sono tanti modi diversi per approcciarsi alla vita e che siano comunque validi.

Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere.

Pablo Picasso

Spesso mi ripeto un evento successo molti anni fa, in occasione di un matrimonio di un amico. Aveva pochissime possibilità economiche e per dargli comunque la possibilità di fare una bella festa, avevamo preso in affitto un locale; era molto carino come luogo, ma sudicio da far paura.

Armati di tutto punto abbiamo intrapreso la nostra battaglia contro lo sporco. Quando è arrivato il momento di pulire i vetri del locale è nata un pò di confusione, c’era chi asseriva che acqua calda e ammoniaca fosse la soluzione migliore per vederli splendere, chi giurava che alcol e carta di giornale non lasciasse aloni, chi voleva usare la raclette, chi un semplice detergente per vetri con uno straccio pulito di cotone. Dal momento che non siamo arrivati a nessun accordo, ognuno si è approcciato alla finestra che doveva pulire come meglio credeva.

Qual è stato il risultato? Erano tutte pulite e sinceramente anche se una o due aveva qualche alone, era così bello lo scopo, il motivo per cui eravamo li, che alla fine a nessuno interessava capire quale fosse il metodo migliore!

Questo per dire cosa? Che non c’è un unico approccio alla vita. Non è solo il bello, il dotato e il sapiente che può riuscire, non per forza raggiunge il traguardo solo chi corre veloce.

È vero in questo mondo dove molto è basato sull’apparenza, un bell’aspetto o un conto in banca cospicuo può aiutare, ma tutti possono raggiungere il successo nella loro vita.

A meno che non inizino a sabotarsi.

Come facciamo noi Mders.

 

 

Molti di noi anziché cambiare le cose che non ci piacciono, o incanalare le nostre energie mentali per combattere le vere guerre della vita, boicottiamo la nostra esistenza sperando di bere acqua fresca in un deserto arido, quando invece stiamo semplicemente correndo verso un miraggio, per iniziare a bere solo sabbia.

 

Per successo non intendo camminare per strada con le bodyguard e allontanare la gente perché stanchi di firmare autografi, né arrivare alla perfezione che ci imponiamo nei nostri sogni; per successo intendo portare avanti ciò che per noi è importante, avere obiettivi realistici e raggiungerli.

Il successo è la somma di piccoli sforzi, ripetuti giorno dopo giorno.

Robert Collier

 

 

Grazie al cielo siamo tutti diversi, che monotonia solo il signor Grigio, sempre serio e austero o solo il signor Bianco sempre perfettino e puntuale, oppure solo il signor Rosso sempre euforico ed egocentrico. Anche se amo la pittura, sono veramente una frana ad usare i colori, ma mi incanto quando mischiandone alcuni assieme, vengono fuori sfumature stupende.

I colori si danno intensità gli uni agli altri mescolandosi tra loro, solo così si arricchiscono traendone forza.
La natura è piena di contrasti, eppure sanno vivere armoniosamente insieme.

Dovremmo imparare da essa.

Cercare modi diversi di vivere, non credo però includa far finta di vivere.

Cosa vuol dire?

Facendo riferimento all’esperienza dei vetri, sicuramente se ci fossimo fermati a sedere davanti ad essi e avessimo iniziato a immaginarli puliti e splendenti, il mio amico non si sarebbe mai sposato con i vetri puliti.

Credo che noi Mders abbiamo una dote straordinaria che definirei come “creatività” e se incanalata nel modo giusto, questa potrebbe darci modi originali per affrontare la vita, basta affiancarla alla determinazione.

La determinazione, va al dì là del successo, essa è la qualità che permette di provarci senza arrendersi.

 

Con questo non voglio dire che noi Mders, siamo gli unici creativi, originali, pieni d’energia mentale e grandissimi artisti presenti sul pianeta terra, ovvero che solo noi possiamo vivere una vita originale.
Dico solo che come tutti, anche noi abbiamo la possibilità di non vivere solo di sogni e che forse la nostra capacità di reinventarci ogni volta, potrebbe tornarci utile.

Nessuno è costretto a cambiare se non vuole, ma chi invece desidera modificare la sua esistenza, non accontentandosi più solo di sogni, chi non vuole arrendersi nella lotta del vivere veramente, credo debba fare quattro cose:

  • Credere al cambiamento
  • Cercare aiuto
  • Tenere a mente l’obbiettivo
  • Non perdere mai la speranza

Non si può scalare una montagna con un solo balzo, ma magari lo si può fare con un passo alla volta.

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