Lettera da una maladaptive daydreamer

 

Questa lettera è stata scritta durante il percorso “Insieme oltre ai sogni”, di cui parliamo alla pagina eventi.
In questo video Valeria ha letto per voi la lettera; il testo completo lo trovate qui sotto.

Giusto o Sbagliato?

Nella giungla di informazioni in cui viviamo molte volte è davvero difficile trovare risposte attendibili e coerenti.
Le contraddizioni, le discordanze e le varie prese di posizione, sono presenti in quasi tutti i temi della vita.
Da quelli più semplici, come una dieta alimentare, a temi più impegnativi, quali salute, religione o politica. 

Spesso tutto sembra il contrario di tutto. 
Proprio qualche giorno mi sono trovata a leggere un articolo che, parlando del tradimento, asseriva: “Non dovremmo etichettare come gravissima o disastrosa una cosa così normale, al massimo va considerata come una piccola avversità che fa parte della natura“, poi continuava dicendo: “Nessuno appartiene a nessuno e nessuno ha bisogno di nessuno, quindi non farne un dramma”

Dall’altra parte troviamo innumerevoli articoli, libri, suggerimenti e offerte d’aiuto per superare un evento considerato da molti psicologi traumatico.
Insomma, alla fine, non sai se è “sbagliato”, non sai se starci male oppure no.

Il maladaptive daydreaming è GIUSTO o è SBAGLIATO? 

Anche sotto questo tema troviamo pareri molto discordanti, il sondaggio fatto qualche settimana fa sulla pagina Facebook di MaladaptiveDaydreamingItalia, lo dimostra.
Ad oggi il risultato del sondaggio è:
50 vogliono ridurlo
39 vogliono smettere
20 controllarlo a piacimento
17 non vogliono smettere

Insieme a questi dati, spesso leggiamo esperienze di vita che da una parte attestano che il maladaptive daydreaming abbia rubato energie, desideri, felicità; dall’altra che senza di esso l’esistenza sarebbe stata un inferno. 

Qualunque sia la nostra visione personale del maladaptive daydreaming, la realtà è una sola: è una dipendenza, sta a noi decidere se volersene sbarazzare oppure no.
È vero però che lo stesso tipo di dipendenza ha effetto diverso da persona a persona. 

Questo cosa vuol dire?
Che la dipendenza dell’alcol per esempio possa non essere un problema?
Parlando della dipendenza dall’alcol, ad esempio sentiamo storie di persone che a causa di esso, hanno perso il lavoro e la famiglia, ritrovandosi a vivere per strada; mentre altri riescono a mantenere lavoro e famiglia e addirittura alcuni sono vengono considerati nella categoria ‘VIP’.

 

   Cos’è che rende una dipendenza un problema?
   È solo per  la fine tragica, alla quale ti può portare

A volte potremmo ingannarci pensando in merito al maladaptive daydreaming: “meglio questa dipendenza piuttosto che un’altra”, ma perché?
è solo questa la scelta che abbiamo? 

Possiamo solo scegliere tra dipendenze diverse? 

Altre volte potremmo pensare: “a me ha salvato la vita”.

Anche quel tenerissimo cucciolo di cane che viene preso in braccio dal suo padrone e messo dentro uno scatolone avvolto in una coperta si sente al sicuro. È addirittura grato e fedele al suo umano per quel bel giretto in macchina inaspettato.

Purtroppo rimarrà deluso quando si troverà solo,  abbandonato sul ciglio di una strada in chissà quale parte del paese. 

 

L’MDD ci inganna molto di più di quanto vogliamo ammettere con noi stessi… proprio come fanno TUTTE le dipendenze. 
L’MDD è un padrone crudele, che vuole e pretende fedeltà, senza dare nulla in cambio

È vero l’MDD, l’abbiamo detto un’infinità di volte, ci dà momenti di felicità, ci regala emozioni e noi Mdders siamo avidi di emozioni.
Potremmo perfino essere paragonati a:

Uno scoiattolino che fa una grande riserva di nocciole per affrontare la stagione invernale, ma ne raccoglie così tante che sarà costretto a rimanere fuori dalla sua tana, perché non c’è più posto all’interno“.
                                  Valeria Franco

L’MDD fa evadere dal pungente sarcasmo dei colleghi o dei compagni di scuola e dall’indifferenza di chi dovrebbe dimostrarci il suo amore.
A qualcuno (e purtroppo è successo) può addirittura permettere di non sentire quelle luride mani che toccano senza permesso.
Oppure semplicemente non ci fa stare in compagnia della noia, dell’insicurezza, della paura dell’ansia.

Ma poi? Siamo realisti, POI tra le mani ci rimangono solo:

  • Vergogna
  • Sensi di colpa
  • “Dovrei”

Perché la maggioranza di noi, non l’ha mai confidato a nessuno?
Perché i più di noi sono insoddisfatti della propria vita e non se la riescono a godere?
Perché preferiamo procrastinare anziché rimboccarci le maniche e darci da fare, invece di dirci “avrei dovuto farlo”? 
Si fa tanta tanta pubblicità sul diritto di scegliere, sulla libertà individuale, sul “voler essere veramente quelli che si è, senza costrizione”, ma….

Può una dipendenza darci veramente questa libertà

In uno dei bellissimi incontri fatti con l’associazione, una ragazza, ha detto una frase che mi ha colpito dritta al cuore, la frase è:

    ” Questa dipendenza ti ruba il tempo e il tempo ti ruba la vita “.

Credo sia una chiave di lettura violenta sul maladaptive daydreaming, ma allo stesso tempo così vera da spingerti a una riflessione profonda, in grado di cambiare l’ordine delle tue priorità.
La ragazza ha continuato dicendo:

“È vero che l’MDD non ti fa venire la cirrosi epatica, né ti fa andare in rosso il conto bancario, ma ti ruba la vita “.

Probabilmente avremmo potuto vivere un’altra vita con tutte le ore passate a fantasticare!

Quindi il maladaptive daydreaming è giusto o è sbagliato?

Sta a noi decidere, ma qualsiasi scelta faremo, qualunque strada intraprenderemo, ora possiamo farlo con una consapevolezza in più. 

Non dirò mai grazie abbastanza, per aver avuto la possibilità di essere agli incontri con l’Associazione.

Non dirò mai grazie abbastanza per avere avuto il piacere di conoscere persone che hanno voluto mettersi in gioco e darsi una possibilità.

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