Maladaptive daydreaming e resistenza al cambiamento
Maladaptive Daydreaming e resistenza al cambiamento:
Perchè è così difficile superare la dipendenza del maladaptive daydreaming?
Talvolta ci sono delle resistenze dentro di noi. In questo video, diventiamo consapevoli dei “vantaggi” che potrebbero involontariamente ancorarci al maladaptive daydreaming.
Le persone che arrivano nella nostra associazione o nelle nostre community attraversano delle fasi. La prima è quella della scoperta: “finalmente ho trovato la risposta alle domande! Adesso il mio dramma un nome!”
Dopo questa prima rivelazione c’è una seconda fase: quella delle domande. “Come si fa a guarire? Che relazione c’è tra questo problema ed altri disturbi psicologici? E così via poi c’è tutta quella fase utilissima di confronto. Si parla con gli altri e ci si scambia le esperienze e ci si sente per la prima volta delle persone normali.
Ma dopo cosa succede? Qui diventa pericoloso. Vediamo dove sta il pericolo.
“Maladaptive daydreaming” di fatto è un etichetta, e come tutte le etichette è una lama a doppio taglio.
Scoprire di essere Maladaptive daydreamers ci fa sentire normali, ci fa sentire che ci sono altri come noi. “Sono una persona normale con un problema.”
Ma dall’altro lato, questa etichetta rischia di diventare qualcosa in cui stiamo molto comodi.
E’ vero che non è colpa vostra se avete un problema psicologico, ma colpa e responsabilità sono due cose diverse.
Se foste diabetici, per esempio, non sarebbe colpa vostra, ma sarebbe una vostra responsabilità non mangiare più cibi con i zuccheri.
Allo stesso modo chi ha il maladaptive daydreaming non è colpevole di averlo ma ha la responsabilità di prendere in mano la sua vita e questo non è affatto facile.
Vorremmo tanto che ci fosse una “soluzione facile”, un trucchetto che immediatamente ci facesse smettere di fantasticare e diventare le persone super operative. Non è così, è molto più complesso.
In teoria tutti vorrebbero guarire tutti vorrebbero stare meglio, ma talvolta ci sono delle resistenze dentro di noi e non ce ne rendiamo nemmeno conto. Che cosa ci impedisce di prendere davvero un percorso di auto miglioramento e di guarigione?
Maladaptive Daydreaming e resistenza al cambiamento
Talvolta quello che potrebbe inconsapevolmente frenarci è che non vogliamo, in fondo in fondo, guarire. Sotto sotto potremmo non essere pronti a lasciare il maladaptive daydreaming perché i problemi, a loro modo, ci portano di “piccoli vantaggi”.
E’ chiaro si tratta di illusioni, ma se non ne diventiamo consapevoli, ne saremmo schiavi. Uno dei vantaggi che possono darci i problemi, per esempio, è quello di stare in una zona di comfort, in un’abitudine che non vogliamo interrompere.
Possono essere delle scuse e quindi, se la nostra vita è un disastro, possiamo dare la colpa al maladaptive daydreaming. Un altro vantaggio inconsapevole (e chiaramente sempre illusorio) è quello di essere un po’ speciali: “Siccome sono una persona problematica, non sono come gli altri pertanto sono speciale”.
Ripeto: sono illusioni, non è veramente così. Ma se non ci rendiamo conto che da qualche parte dentro di noi alberga questa convinzione, faremo molta fatica a di staccarci da quel problema.
Per chi soffre profondamente di maladaptive daydreaming non c’è un trucchetto, una regola semplice.
La strada da percorrere è lunga e difficile, ma a rimandarla domani non la renderà più corta.
Prendete oggi la responsabilità della vostra vita: fatevi aiutare, fate terapia, partecipate alle attività dell’associazione, confrontatevi con gli altri, leggete libri di crescita personale, tutto quello che può aiutare.
Il cambiamento parte da oggi e ci sarà un giorno in cui vi sveglierete e vi guarderete indietro pensando “Da quanto non fantastico? E’ passato così tanto tempo!” E non ve ne sarete nemmeno accordi.
E sarà il giorno in cui vi sarete accorti di esservi liberati dalla dipendenza.
Questa resistenza al cambiamento per me è davvero fortissima. Ho sempre fantasticato, fin da quando sono bambina, e al pensiero di guarire e di non fantasticare più in modo disadattivo, ho come l’impressione di perdere una parte importante di me: è come se il Maladaptive Daydreaming fosse diventato una parte integrante della mia identità.
@Vera hai colto un punto molto essenziale! Quello dell’identità. Infatti quando ho fatto questo video, ne avevo in mente anche un’altro su questo argomento, ovvero sul dilemma: “cambio per guarire” o “resto me stesso e mi accetto”?
Il maladaptive daydreaming non è solo un disagio, ma è un modo di intereptare e vivere le cose. Siamo strettamente legati a questa parte perché la sentiamo come il nostro luogo sicuro dove poterci sfogare ed è normale che ci sia resistenza al cambiamento. Per poter riequilibrare le cose, penso sia meglio capire cosa ci porta di positivo e cosa ci porta di negativo, per aumentare la consapevolezza che l’atto in sé non è maladattivo, a meno che non crei un disagio in noi e nella nostra giornata.